Torre e campana del Bargello
In passato, quando non esistevano mappe stradali né navigatori, per raggiungere un palazzo importante o una chiesa bastava alzare lo sguardo e individuare la torre o il campanile. Così, accanto al Palazzo del Bargello, tra il Canto del Bargello e l'angolo di Via Ghibellina, troviamo una torre alta 57 metri che indica la posizione del Palazzo del Bargello: si tratta della Torre Volognana.
All'epoca il Palazzo del Bargello era utilizzato come prigione e, sotto la torre, si trovava una delle peggiori celle dell'intero carcere. Il nome "torre Volognana" deriva da Geri di Volognano, ghibellino e primo prigioniero che vi fu imprigionato.
In cima alla torre si trova una campana, saccheggiata nel XIV secolo dal Castello di Montale (da cui prende il nome) in provincia di Pistoia, come trofeo di una battaglia che vide protagonista la città di Firenze. La campana, chiamata "la montanina", suonava sempre in occasioni fatali: per far entrare i giovani nell'esercito, per annunciare le esecuzioni, o in caso di tafferugli con feriti e morti per annunciare il coprifuoco. Suonò anche nell'agosto del 1944 per chiamare la popolazione a sollevarsi contro i tedeschi e nel 1966 per annunciare ai fiorentini l'alluvione. Da questo uso, nelle situazioni più drammatiche, il rintocco della campana ha dato origine a un modo di dire usato per una persona che parlava male di tutti: "Ha una bocca grande come la campana del Bargello; quando suona, suona sempre per insultare". Insomma, per indicare la propensione di una persona a parlare male.
La torre è stata sottoposta a un'importante ristrutturazione in seguito all'alluvione del 1966. Furono applicate catene di ferro, consolidati i paramenti e sostituita la copertura del tetto.
Oggi la torre fa parte del complesso del Museo del Bargello, che ospita la più importante collezione di statue rinascimentali al mondo.