Lieto fine per Orfeo ed Euridice al Museo del Bargello
Il Museo Nazionale del Bargello di Firenze ospita fino all'11 ottobre la mostra "L'ascesa di Orfeo: Tra e oltre la rappresentazione e l'astrazione", che contiene le opere dell'artista americano Adi Da Samraj. Si tratta della prima volta al Bargello per un artista contemporaneo, che presenta le sue opere tratte dalle suite Orpheus One e Linead One (2007) nelle due gallerie che si affacciano sul cortile.
Morto nel 2008, in oltre quarant'anni Adi Da ha esplorato nuove forme di tecnologia digitale combinandola con tratti fluidi e creando grafiche complesse e sofisticate. Samraj ha creato un corpus artistico composto da disegni, dipinti, sculture e una vasta e pionieristica produzione fotografica, videografica e digitale. Dal 2000 ha incorporato le sue opere in suite che raccolgono immagini figurative o astratte.
Il tema della mostra è una rivisitazione del mito di Orfeo ed Euridice in cui, contrariamente a quanto raccontato dal mito, il giovane Orfeo può condurre Euridice fuori dagli inferi. Per queste opere, l'artista ha utilizzato i colori primari. Orfeo è rappresentato dal blu, mentre Euridice è associata al rosso e al giallo (che rappresentano il regno oscuro della sofferenza). I due si muovono insieme verso una luce bianca che percorre gli inferi.
In mostra al Bargello, nove grandi pannelli e proiezioni multimediali presentano un eroe che, dal mondo della luce, scende nelle tenebre per riportare indietro la sua amata. Un'ascesa vittoriosa che diventa il tema centrale delle due suite in cui l'antico comunica con le immagini digitali, creando un enorme impatto visivo.
Le opere, alcune delle quali esposte qui per la prima volta, rappresentano la conclusione di un progetto di ricerca che indaga il processo di creazione di forme utilizzando i metodi dell'avanguardia storica. L'artista americano supera la prospettiva classica e sceglie una prospettiva a che elimina le distanze e le riempie di colore. Sceglie inoltre l'astrazione che contrappone da un lato i "Geomi", le geometrie primarie di quadrati, cerchi e triangoli, e dall'altro le "Linead", linee disegnate liberamente a mano. Il risultato è un contenuto che si colloca in quello spazio misterioso e significativo del "tra e oltre la rappresentazione e l'astrazione"